Mercoledì 8 novembre la Sezione AIA di Ferrara ha avuto il piacere di ospitare Matteo Marcenaro, arbitro a disposizione della Commissione Arbitri Nazionale Serie A e B.
La visita del fischietto genovese ha avuto inizio già nel pomeriggio con una seduta di allenamento presso il centro sportivo scolastico di Ferrara guidata dal referente atletico sezionale Luca Carandina. Si è trattata di un’importante occasione per gli arbitri estensi, oltre che per allenarsi, per carpire in maniera informale aneddoti, consigli e curiosità sulla sua grande esperienza arbitrale e di vita.
In seguito, l’intero gruppo si è spostato nei locali sezionali per un momento conviviale a base di prodotti tipici ferraresi preparati personalmente dal Presidente Sezionale Giampaolo Droghetti e dal Consigliere Maurizio Gaspari. La serata è quindi proseguita nella sala riunioni “Luciano Manzoli”, dove Marcenaro ha intrattenuto la nutrita platea prima con un riepilogo del proprio percorso arbitrale dall’esordio nei Giovanissimi fino alla Serie A e poi con una precisa analisi degli episodi tecnici di alcune gare da lui dirette.
Durante il suo intervento Marcenaro ha tenuto a precisare un concetto chiave: “L’arbitraggio è una gara di resistenza, non di velocità”. “Non dovete abbattervi se un ragazzo che ha fatto il corso insieme a voi esordisce prima di voi. Questo perché il percorso arbitrale non è una linea dritta ma una strada tortuosa fatta anche di incidenti di percorso. Io, ad esempio, ne ho incontrati ben tre”, ha proseguito l’arbitro genovese, prima di ripercorrere nel dettaglio, con grande sincerità e umiltà, i momenti più difficili della sua carriera.
“Da ragazzino mi passò momentaneamente la voglia di arbitrare e fui vicino a rassegnare le dimissioni ma grazie al presidente di sezione, che mi convinse delle mie potenzialità, non lo feci. Poi quando arbitrai una gara di Eccellenza in maniera disastrosa sotto gli occhi del presidente del Comitato Regionale Arbitri della Liguria e, infine, quando durante una gara della Commissione Arbitri Interregionale proprio in qui in Emilia caddi rompendomi il braccio con conseguente ingessatura e stop forzato”.
Queste, infine, le conclusioni tracciate da Marcenaro: “Penso che sia soprattutto grazie a questi piccoli e grandi intoppi se adesso sono la persona e l'arbitro che sono diventato. Perciò mi raccomando, non fate mai la gara sugli altri ma pensate unicamente a lavorare sui vostri punti da migliorare senza curarvi di quello che accade intorno a voi. Questa è la strada che seguono i vincenti”.
Al termine della riunione ha avuto luogo un ultimo momento conviviale, di cui stavolta si è occupato il Consigliere Federico Bruschi, per ringraziare e salutare calorosamente l’ospite nazionale.
In gallery le migliori foto della serata.
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